Alla ricerca del senso

Non ha senso.

È questo il mio pensiero. Recluso, chiuso, solo, dolorante. Lontano dalla mia energia, lontano dalla mia vita, lontano dalla mia anima. Che senso ha? Come può essere, questa, una cura? Se fosse una “prova”, se fosse una scossa per cambiare ciò che va cambiato, che senso ha non permettermi di farlo? Che significato può mai avere?

Qualsiasi sia il piano della realtà in cui voglio entrare, dov’è il senso?

Nella realtà materiale non si cambia nulla non potendo fare nulla. Se volessi liberare la mia felicità viaggiando, non me lo permetti. Se volessi seguire le mie passioni, non me lo permetti. Se volessi trovare la mia strada professionale, non me lo permetti. Se volessi innamorarmi, non me lo permetti. Cosa mi permetti? Perché non lo vedo?

Nella realtà soggettiva, lasciarmi così, inerme, senza forze, come può darmi energia, vitalità, voglia di vivere?

Sul piano simbolico, vedo solo il simbolo della prigione, del calvario. Dov’è il simbolo dell’evasione, della liberazione? Perché me lo tieni nascosto?

E nemmeno nella realtà olistica, dove “tutto è perfetto com’è“, se davvero sei il messaggero di un messaggio di trasformazione, come mi dai accesso all’archetipo dietro il programma?

Lo troverò, forse. Il senso. Permettimelo.

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